giovedì 15 dicembre 2011

Gemellaggio via web con i fans della Stella Rossa di Belgrado

Alcuni dei maggiori quotidiani sportivi serbi hanno pubblicato in questi giorni un articolo sull'Al Amal Stella Rossa, sottolineando la chiara ispirazione del nome della nostra squadra alla ben più famosa Stella Rossa di Belgrado. I fans della storica compagine serba hanno letteralmente invaso il nostro profilo facebook mostrando in maniera calorosa la loro simpatia nei confronti del progetto. Ricordiamo che la Stella Rossa vinse proprio a Bari nel 1991 la Coppa dei Campioni, battendo in finale l'Olympique Marsiglia. Magari un giorno organizzeremo un vero e proprio gemellaggio. Nel frattempo ecco una breve rassegna stampa:

S-Media

Sportske

giovedì 24 novembre 2011

Articolo su Corriere del Mezzogiorno



BARI - Per la squadra «barese» Al Amal Stella Rossa, la seconda di campionato sul campo della Virtus Molfetta è stata una brutta botta: 8-1 il risultato finale. Prevedibile dato che l’inesperta rappresentativa di migranti non ha ancora la preparazione atletica e l’affiatamento della ben più navigata formazione molfettese. I ragazzi dell’Al Amal, però, sono fiduciosi. Hanno deciso di raddoppiare gli allenamenti: ne effettueranno 2 a settimana al «Green Park» di Bari. Sono ancora a secco di sponsor e risultati tecnici, ma hanno voglia di farsi notare e sono convinti che in Puglia ce la faranno. Da quest’anno, infatti, la rappresentativa calcistica delle comunità migranti presenti nel capoluogo di regione partecipa al campionato di terza categoria della Figc, nella delegazione di Trani.

LA COMPOSIZIONE - Il team multirazziale è un’idea nata sui campi a sette del «Freetime» di Japigia, dove l’anno scorso andò in scena il primo torneo antirazzista della città di Bari, patrocinato dal comune. In quell’occasione i migranti, divisi per rappresentative nazionali, dimostrarono ottime doti tecnico-agonistiche, a tal punto da ingenerare nella testa degli organizzatori il sogno di una squadra da iscrivere nella Lega dilettanti, per poi un giorno, chissà, arrivare ai campionati che contano. A finanziare il progetto, con 25 mila euro, ci ha pensato la Regione Puglia, attraverso «Principi attivi», con cui Angelo Lamorgese e Andrea Strippoli, vincitori del bando e attualmente tesoriere e segretario della squadra, hanno potuto sostenere le spese di iscrizione al campionato e quelle relative alla attrezzature sportive. I giocatori, invece, tranne qualche premio partita, saranno senza stipendio. Per ora si accontentano dell’accoglienza dei baresi. L’Al Amal dispone di una rosa di 27 giocatori tra italiani, africani di varie nazionalità, afgani e giovani del Bangladesh (molti di loro sono rifugiati politici, gli altri sono immigrati regolarizzati). Nel team, che vanta l’originalità di un presidente-giocatore, il 29enne marocchino Nabil Erjali, figura anche un diciottenne somalo con recenti trascorsi nel vivaio del Psv Eindhoven.

Fabrizio Sereno
21 novembre 2011

venerdì 4 novembre 2011

Il calendario



Campionato Provinciale Terza Categoria 2011/2012

PRIMA GIORNATA
AL AMAL STELLA ROSSA - BRASILEA BARLETTA
Andata: 0-3
Ritorno: 29 gennaio 2012

SECONDAGIORNATA
VIRTUS MOLFETTA - AL AMAL STELLA ROSSA
Andata: 8-1
Ritorno: 12 febbraio 2012

TERZA GIORNATA
ALTAMURA SRL - AL AMAL STELLA ROSSA
Andata: 3-1
Ritorno: 19 febbraio 2012


QUARTA GIORNATA
AL AMAL STELLA ROSSA - ULTRATTIVI
Andata:1-4
Ritorno: 26 febbraio 2012


QUINTA GIORNATA
SPINAZZOLA - AL AMAL STELLA ROSSA
Andata: 6-0
Ritorno:4 marzo 2012


SESTA GIORNATA
AL AMAL STELLA ROSSA - ATLETICO MOLFETTA
Andata: 18 dicembre 2011
Ritorno: 19 febbraio 2012


SETTIMA GIORNATA
ALTAMURA - AL AMAL STELLA ROSSA
Andata: 8 gennaio 2012
Ritorno: 18 marzo 2012


OTTAVA GIORNATA
AL AMAL STELLA ROSSA - FEDERICIANA ALTAMURA
Andata: 15 gennaio 2012
Ritorno: 25 marzo 2012


NONA GIORNATA
FULGOR MOLFETTA - AL AMAL STELLA ROSSA
Andata: 22 gennaio 2012
Ritorno: 1 aprile 2012

giovedì 8 settembre 2011

Anche a Lecce nasce una squadra antirazzista

LECCE – Giocherà il campionato di Terza categoria sul campo a undici dell’antistadio, il cui terreno ha quel color cemento difficile da spiegare. Non sarà solo un’altra squadra nella città di Lecce, ma soprattutto la prima ad avere una spiccata connotazione sociale. Si chiamerà Spartak Lecce e i colori sociali saranno il bianco e il verde.

“Il progetto di fondare una squadra da iscrivere in Terza categoria, nasce dall’idea di restituire il calcio alla gente, di recuperare quell’entusiasmo che molti hanno ormai perso davanti all’ennesima deriva del calcio moderno”. L’associazione culturale Bfake, che da tre anni organizza all’ex Opis il torneo “Calcio senza confini”, spiega il senso dell’iniziativa. “Un calcio dal basso, tutto passione e valori, critico verso quelli che lo sport system moderno ci propone ogni giorno. Davide contro Golia, una sfida che emerge – dopo tre anni di sport sociale – dalla spinta della gente, che vuole sentirsi partecipe, protagonista, impegnata in prima fila, e non uno spettatore passivo e alienato”.

Come nel torneo che nel corso degli anni ha riscosso un successo sempre crescente di pubblico e di partecipazione, - e del quale è una naturale prosecuzione - , i valori su cui si fonda il progetto Spartak sono il fair play, l’uguaglianza, l’unione, il rispetto dell’altro, l’antirazzismo. “Valori che presuppongono un mondo più giusto, un migliore svolgimento delle relazioni sociali, insomma un mondo più libero secondo il nostro punto di vista” spiegano da Bfake. “Ora, tutti questi valori vogliamo portarli all’interno dei campionati federali (Figc) e fare breccia in un mondo che parla esclusivamente di competitività e risultato, riducendo lo sport a mero scontro, snaturando quello che è il suo significato originario: l’incontro, quale è una partita di calcio”.

La squadra sarà formata all’interno della quarta edizione del progetto “Calcio senza confini”. Ogni squadra candiderà due dei propri giocatori allo Spartak Lecce. A partire da settembre 2012, salvo imprevisti, la squadra parteciperà dunque alla Terza categoria della Figc. L'ambizione massima è quella di poter schierare una squadra composta tutta da ragazzi non italiani ma la regola è rigida: un extracomunitario per ogni formazione. Ma in un anno qualcosa potrebbe cambiare e, considerata l'originalità del progetto e la funzione sociale, una deroga potrebbe mettere d'accordo tutti.

Una cosa però è già certa: in linea con la propria funzione sociale ed etica che si assegna, “l’U.s. Spartak Lecce accetterà esclusivamente sponsor in linea con i propri principi, con la condizione che nessuno di questi possa rivendicare pretesa di apporre il proprio marchio sulle divise, in quanto su di esse la società apporrà esclusivamente slogan etici e il proprio logo”.

martedì 23 agosto 2011

Si parte!

Al Amal Stella Rossa è la squadra di calcio antirazzista di Bari. La società sportiva, nata grazie al bando dei principi attivi della Regione Puglia, rappresenterà tutte le comunità migranti presenti in città nel campionato provinciale di Terza Categoria.

Tutti i calciatori della rosa sono infatti ragazzi che vengono da altre terre, molti di loro costretti alla migrazione a causa di gravi situazioni di indigenza o dalle guerre che imperversano nei loro paesi. Attraverso il calcio, Al Amal Stella Rossa proverà a rendere più agevole l'integrazione di questi migranti nella città di Bari, nel contempo diffondendo le tematiche più importanti nell'ambito della lotta al razzismo.

Il Campionato di Terza Categoria inizierà a metà ottobre, e sicuramente Al Amal Stella Rossa sarà la squadra protagonista, speriamo anche grazie al vostro sostegno.

Perchè chi ama il calcio, odia il razzismo.

Staff tecnico


Presidente:
Nabil Erjali

Segretario:
Andrea Strippoli
andreastrippoli@libero.it

Tesoriere:
Angelo Lamorgese
angelo.lamorgese@gmail.com



Contatti


AL AMAL - STELLA ROSSA BARI F.C.

Via Fornari 15, 70100 Bari
email: stellarossabari@gmail.com
blog: stellarossabari.blogspot.com
facebook: Al Amal - Stella Rossa

Progetto


Al Amal Stella Rossa Bari è un' Associazione Sportiva che permetta a ragazzi appartenenti alle differenti comunità migranti presenti sul territorio di giocare a calcio, allenarsi, vivere la città e le sue strutture, con la possibilità di partecipare anche al campionato di terza categoria. La finalità del progetto è il coinvolgimento dei migranti, utilizzando lo sport come buona pratica per la socializzazione, l'inclusione sociale e soprattutto come cassa di risonanza utile alla diffusione di informazioni sulle condizioni in cui versano i migranti nella città di Bari e nel nostro paese.

Bari è infatti sede di un Centro Accoglienza Richiedenti Asilo (CARA) e conta nel suo territorio un numero elevatissimo di rifugiati politici (Nigeriani, Somali, Eritrei, ect.), oltre ad un numero ancor più elevato di richiedenti asilo in attesa di riconoscimento. Una volta ottenuto lo status, gli ospiti del Cara sono costretti paradossalmente ad abbandonare la struttura e diventano di fatto dei "senza tetto" costretti ad affollare le strade della città soprattutto nelle ore notturne, utiizzati in lavori in nero e mal pagati di giorno.

A Bari inoltre esiste anche un Centro Identificazione ed Espulsione, vero e proprio lager della contemporaneità. Alle sue porte si radunano settimanalmente giovani dissidenti che protestano contro lo scandalo perpetrato ai danni di persone colpevoli solo di non avere un documento.

Tuttavia Bari non è solo questo. Nel mese di luglio 2009 l’aggressione avvenuta ai danni di Abdi Nasser, membro della comunità somala, da parte di un conducente Amtab, ha dato vita ad una rete di solidarietà composta da numerose associazioni. Nasceva la Rete Antirazzista.

Il 18 ottobre, di ritorno dalla manifestazione nazionale contro il razzismo, un gruppo di 40 rifugiati somali, che vivevano per strada, decisero di affrontare il primo freddo e le prime piogge occupando un hotel dismesso nei pressi della stazione. Il Ferrhotel di Bari è divenuto così luogo simbolo dell’antirazzismo cittadino. Numerosi attivisti infatti hanno sostenuto l’occupazione dei somali attraverso un sostegno politico e sociale che dura tutt’oggi.

Nei mesi a seguire alcuni eritrei, sudanesi e etiopi hanno occupato, sempre spinti dal rigido clima e dalla mancanza di strutture adeguate fornite dalle istituzioni, una scuola abbandonata, l’ex liceo Socrate di Bari. Anche in questo caso la cittadinanza si è mostrata notevolmente sensibile alle vicende dei migranti in questione fornendo coperte, detersivi, generi di prima necessità, ecc.

Intorno alle due occupazioni si sono mobilitate scuole, associazioni laiche e non, singoli cittadini desiderosi di mostrare a questi migranti in difficoltà cosa significa fare accoglienza.

Tuttavia queste vicende hanno evidenziato la necessità di attivare, in città, pratiche di seconda accoglienza, tutt’ora non previste dalle politiche delle istituzioni cittadine. La tendopoli allestita stagionalmente dalla Croce Rossa presso l’Arena della Vittoria non è infatti una soluzione strutturale e soprattutto sufficiente per far fronte all’emergenza abitativa. Emergenza che non è solo delle stagioni invernali, perché il diritto alla casa è qualcosa che va oltre il mero ripararsi dalle piogge e dal freddo, e che non riguarda solo i migranti ma anche molti baresi senza tetto.

Inoltre le tende si trovano spesso in luoghi periferici, il che implica una marginalizzazione culturale oltre che fisica dei migranti stessi, escludendoli di fatto dalle zone nevralgiche e dalla vita attiva della città. Questo comporta un grado di isolamento molto elevato soprattutto per alcune comunità, costrette di conseguenza a consegnarsi nelle mani della malavita organizzata pur di trovare attività redditizie, oltre che una qualsiasi forma di sostegno autoctono.

Viceversa l’esperienza del Ferrhotel ha dimostrato che, collocare una comunità migrante nel centro cittadino, porta ad una vera inclusione e a reali momenti di partecipazione e socializzazione. I ragazzi somali infatti hanno stretto molti rapporti di amicizia non solo con gli attivisti italiani, ma anche con studenti o semplici cittadini. Questo ha permesso loro di integrarsi, non sentirsi stranieri in casa altrui, ma veri e propri baresi che vivono Bari e i suoi momenti ricreativi pubblici insieme al resto della cittadinanza.

Importanti sono anche le presenze di altre comunità maggiormente integrate all’interno della città: dai Cinesi ai Marocchini, ai Mauriziani. La nostra gente mostra quotidianamente segnali di grande solidarietà nei loro confronti, gli episodi di razzismo sono infatti sporadici e insignificanti se paragonati a quelli che accadono nelle città del nord o in altre nazioni europee. Tuttavia si registra una strutturale mancanza di momenti di reale inclusione, spesso i migranti vengono relegati ai margini della vita cittadina da iniziative ludico culturali inaccessibili e dallo scarso valore multietnico. Questo non corrisponde allo stato attuale della nostra società, ormai caratterizzata da un melting pot di culture e diversità che si incrociano quotidianamente.

Pensare a iniziative ludico culturali che non si riferiscano al solito target italiano, ma che tengano anche conto anche dei fattori sopra elencati, rappresenta una reale necessità non solo culturale, ma sociale e civica.

Per questo motivo amiamo lo sport, il calcio, come fattore accomunante, come momento di fratellanza e solidarietà, come pratica del riconoscersi e del condividersi. Per questo motivo il motto di Al Amal Stella Rossa è

CHI AMA IL CALCIO ODIA IL RAZZISMO!