LA COMPOSIZIONE - Il team multirazziale è un’idea nata sui campi a sette del «Freetime» di Japigia, dove l’anno scorso andò in scena il primo torneo antirazzista della città di Bari, patrocinato dal comune. In quell’occasione i migranti, divisi per rappresentative nazionali, dimostrarono ottime doti tecnico-agonistiche, a tal punto da ingenerare nella testa degli organizzatori il sogno di una squadra da iscrivere nella Lega dilettanti, per poi un giorno, chissà, arrivare ai campionati che contano. A finanziare il progetto, con 25 mila euro, ci ha pensato la Regione Puglia, attraverso «Principi attivi», con cui Angelo Lamorgese e Andrea Strippoli, vincitori del bando e attualmente tesoriere e segretario della squadra, hanno potuto sostenere le spese di iscrizione al campionato e quelle relative alla attrezzature sportive. I giocatori, invece, tranne qualche premio partita, saranno senza stipendio. Per ora si accontentano dell’accoglienza dei baresi. L’Al Amal dispone di una rosa di 27 giocatori tra italiani, africani di varie nazionalità, afgani e giovani del Bangladesh (molti di loro sono rifugiati politici, gli altri sono immigrati regolarizzati). Nel team, che vanta l’originalità di un presidente-giocatore, il 29enne marocchino Nabil Erjali, figura anche un diciottenne somalo con recenti trascorsi nel vivaio del Psv Eindhoven.
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