giovedì 24 novembre 2011

Articolo su Corriere del Mezzogiorno



BARI - Per la squadra «barese» Al Amal Stella Rossa, la seconda di campionato sul campo della Virtus Molfetta è stata una brutta botta: 8-1 il risultato finale. Prevedibile dato che l’inesperta rappresentativa di migranti non ha ancora la preparazione atletica e l’affiatamento della ben più navigata formazione molfettese. I ragazzi dell’Al Amal, però, sono fiduciosi. Hanno deciso di raddoppiare gli allenamenti: ne effettueranno 2 a settimana al «Green Park» di Bari. Sono ancora a secco di sponsor e risultati tecnici, ma hanno voglia di farsi notare e sono convinti che in Puglia ce la faranno. Da quest’anno, infatti, la rappresentativa calcistica delle comunità migranti presenti nel capoluogo di regione partecipa al campionato di terza categoria della Figc, nella delegazione di Trani.

LA COMPOSIZIONE - Il team multirazziale è un’idea nata sui campi a sette del «Freetime» di Japigia, dove l’anno scorso andò in scena il primo torneo antirazzista della città di Bari, patrocinato dal comune. In quell’occasione i migranti, divisi per rappresentative nazionali, dimostrarono ottime doti tecnico-agonistiche, a tal punto da ingenerare nella testa degli organizzatori il sogno di una squadra da iscrivere nella Lega dilettanti, per poi un giorno, chissà, arrivare ai campionati che contano. A finanziare il progetto, con 25 mila euro, ci ha pensato la Regione Puglia, attraverso «Principi attivi», con cui Angelo Lamorgese e Andrea Strippoli, vincitori del bando e attualmente tesoriere e segretario della squadra, hanno potuto sostenere le spese di iscrizione al campionato e quelle relative alla attrezzature sportive. I giocatori, invece, tranne qualche premio partita, saranno senza stipendio. Per ora si accontentano dell’accoglienza dei baresi. L’Al Amal dispone di una rosa di 27 giocatori tra italiani, africani di varie nazionalità, afgani e giovani del Bangladesh (molti di loro sono rifugiati politici, gli altri sono immigrati regolarizzati). Nel team, che vanta l’originalità di un presidente-giocatore, il 29enne marocchino Nabil Erjali, figura anche un diciottenne somalo con recenti trascorsi nel vivaio del Psv Eindhoven.

Fabrizio Sereno
21 novembre 2011

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